Ernani Costantini - Meditazioni sulle Donne della Bibbia

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Meditazioni sulle Donne della Bibbia

		Dagli scritti che hanno accompagnato la ideazione e realizzazione e le presentazioni pubbliche delle dodici Donne della Bibbia Ernani Costantini ha raccolto in un fascicolo brani tratti dalla Sacra Scrittura e da altri testi, con sue personali considerazioni, dalla preparazione per l’esecuzione del ciclo pittorico. Per ogni personaggio il pittore ha proposto i propri richiami. Si riportano alcuni brani, della prima e dell’ultima donna del ciclo e di due delle altre dieci, che fanno entrare nel clima di riflessione umana, culturale, religiosa che hanno spinto e guidato l’artista all’impresa.



	Eva	Studio per Eva


… Formò il signore dio una donna e la diede all’uomo. E disse Adamo: ecco, questo è osso delle mie ossa, carne della mia carne … (Genesi 2/22)


	Cosa avrà provato l’uomo ridestandosi dal “sonno profondo” in cui il Signore l’aveva fatto cadere, vedendosi di fronte questa “cosa” che gli somigliava tanto pur essendo tanto diversa? Ciò che ha detto lo sappiamo, c’è nella Bibbia. Cosa abbia provato non c’è scritto. E chi mai può verosimilmente descrivere il sentimento di un amore totale e incontaminato come fu certamente quello che per la prima volta vibrò nel cuore dell’uomo? Come apparve ai suoi occhi la Donna? Questo essere che nell’amore assicurò una vita imperitura ad una specie? “crescete e moltiplicatevi” fu detto loro. Ma, ahimè, invece di attuarlo nella gioia serena dell’Eden assolsero il loro mandato nel dolore e nelle tribolazioni della vita. [E. Costantini]


Ti tengo la mano; con un solo profondo sospiro. Più tardi il pianto – quando saremo divisi. Goditi intanto i fiori di primavera E non scordare mai il nostro tempo d’amore. (Su Wu – 100 a.C)
	Eva, 1984

Rebecca

Anche Rebecca alzò gli occhi e vide Isacco.
E subito scivolò giù dal cammello e chiese al servo: chi è quell’uomo che ci viene incontro? E il servo rispose: è il mio signore! Allora essa prese il velo e si coprì?…
(Genesi 24/64)

				Studio per Rebecca

				Studio per Rebecca

… l’ho conosciuta. M’è balzata fuori, viva dal Libro la ragazzina vivace che mi ha dissetato pure i cammelli affaticati dalla traversata del deserto. Correva dal pozzo all’abbeveratoio, guardandomi con i suoi occhi neri ridendo allegramente.
Si fece sera quando le donai l’anello d’oro da appendere al naso; ma lo accettò ed accettò anche gli altri doni rasserenandosi mentre mi precedeva con piccole corse alla casa di suo padre.
Solo più tardi, quando vide Isacco, sembrò che impallidisse sotto il velo che s’era tirato sul viso lasciando in vista solo gli occhi che parvero diventare ancora più neri … [E.C.]

O mansueta Rebecca che non ho mai incontrata!
Appena una manciata di secoli ci dividono,
un batter d’occhio per chi comprende la tua lezione.
Solo il divino è totale nel sorso e nella briciola.
Solo la morte lo vince se chiedi l’intera porzione.
(Eugenio Montale – da Satura)

Rebecca, 1984



	Sulamit


“… una voce: il mio amato. Eccolo, viene … Si ferma dietro il muro, spia dalla finestra, fa brillare i suoi occhi dalle grate. Parla e mi dice, l’amico mio: alzati amica mia, colomba mia, mia bella e vieni …” (Cantico dei Cantici 2/ 8 -10 )


	Sono passati ormai quattro anni da quando mi tentò il canto d’amore di Sulamit e del suo innamorato. E ora più di allora – forse perché ho dovuto approfondire il tema – mi pare di capire la grandezza e la bellezza di quest’amore assoluto, disarmante e (in fondo) ingenuo e puro. Un amore fuori da ogni istanza che non riguardi gli impulsi del cuore e dell’immaginazione; che ci fa associare alle cose più belle, più buone, più graziose e golose, la persona amata. E fa sognare l’amore come qualcosa di totale … l’amore che diventa natura nell’anima di un poeta per una totale e assoluta felicità. [E.C.]
		Sulamit, 1984

… alla sera di questa vita, sull’amore saremo giudicati … (San Giovanni della Croce – Massime spirituali)



Studio per Maria di Nazaret


	Maria di Nazaret		Studio per Maria di Nazaret


Dio è il mio salvatore e io sono piena di gioia perché egli ha guardato a me, sua povera serva. Dio, che tutto può, cose grandi ha fatto in me … (Luca 1/46 e sgg.)


	Di Maria madre di Gesù è stato scritto tanto e così autorevolmente che io non so dire nulla. Non è un personaggio come i precedenti. È qualcosa d’altro. È così inserita dentro la nostra esistenza di cristiani che penso vano (almeno per me) di trarla fuori […] La dipingerò così come immagino oggi che sia […] Quasi per sentirla di più vicino a noi […] [E.C.]


Vergine madre, figlia del tuo figlio Umile ed alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio … (Dante Alighieri, Divina Commedia - Paradiso · Canto XXXIII)


		Maria di Nazaret, 1984